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Immagine del redattoreEdilcomasca

Si possono unire due balconi aggettanti?

Per gli interventi alla struttura e alla stabilità di un edificio è obbligatorio il permesso di costruire. Vale anche quando si tratta di unire due balconi aggettanti?

Il patrimonio immobiliare italiano deriva in gran parte da edifici datati o in stile classico, spesso dotati dei consueti balconi aggettanti. Tra le opere di ristrutturazione richieste si può presentare il caso in cui si vogliono unire due balconi aggettanti, magari un tempo separati in due distinte proprietà. È una delle soluzioni adottate per aumentare lo spazio abitabile esterno, tuttavia è un intervento che richiede interventi importanti, a seguito di valutazioni tecniche, burocratiche e legali. 

Prima di lanciarsi in un progetto che potrebbe arenarsi in partenza, è importante seguire le giuste procedure. Scopriamo se si possono unire due balconi aggettanti, e in quali circostanze è possibile farlo.


Cosa sono i balconi aggettanti?


I balconi aggettanti sporgono dalla facciata dell’edificio senza essere sostenuti da pilastri o colonne. La loro struttura si protende nel vuoto, fissata direttamente alle pareti portanti dell’edificio. Questa tipologia di spazio edilizio esterno differisce dai balconi incassati, che invece sono integrati nella struttura stessa dell’edificio, incorniciati dai muri perimetrali. 

I balconi aggettanti sono di proprietà esclusiva del proprietario dell’appartamento, ma la facciata e alcuni elementi esterni (come i rivestimenti e le decorazioni) sono considerati parti comuni del condominio. Queste caratteristiche rendono delicati possibili interventi edili alla struttura. Quindi, se il proprietario acquistasse un appartamento confinante, potrebbe unire i due balconi aggettanti? Dipende, ma in ogni caso è importante seguire le normative locali e nazionali.


Si possono unire due balconi aggettanti?


Questo intervento è possibile solo dopo aver ottenuto un permesso di costruire, perciò può essere un percorso a ostacoli, poiché subentra in gioco la sicurezza di residenti, condomini e persone esterne. In generale, la normativa edilizia impone il permesso di costruire per qualsiasi intervento che modifichi la facciata dell’edificio o crei nuove superfici calpestabili. Lo hanno ribadito i giudici del Consiglio di Stato, con la sentenza numero 2141 del 2022, secondo i quali la congiunzione di balconi aggettanti senza il necessario titolo edilizio è considerata abuso edilizio e può comportare l’ordinanza di demolizione del nuovo manufatto. 

Quando è possibile farlo, unire due balconi aggettanti è un’operazione che può offrire significativi vantaggi in termini di spazio e funzionalità, ma che richiede una pianificazione accurata e il rispetto di normative tecniche e legali. Vediamo come muoversi, a seconda delle circostanze.


Come unire due balconi aggettanti


Il permesso per questa tipologia di interventi viene rilasciato o negato a seconda dei differenti casi, quindi della posizione e distanza dei balconi e delle caratteristiche strutturali dell’edificio. I possibili scenari sono i due seguenti casi:

Unire due balconi dello stesso appartamento

In questo caso, si tratta di un intervento che mira a creare un unico balcone più ampio collegando due balconi già esistenti sullo stesso livello. Questo tipo di intervento richiede una valutazione strutturale accurata, poiché comporta la modifica delle solette di sostegno e la realizzazione di una nuova pavimentazione unica. Per richiedere il permesso occorre prima verificare che la facciata dell’edificio sia in grado di sostenere il peso aggiuntivo, e per farlo è necessario il parere di un ingegnere strutturale.

Unire due balconi di appartamenti adiacenti

Se i balconi appartengono a due appartamenti differenti, oltre all’intervento tecnico sarà necessaria l’autorizzazione condominiale e, spesso, il permesso di costruire. In questo caso specifico, è fondamentale che entrambe le parti coinvolte siano d’accordo e che il progetto non modifichi la stabilità dell’edificio. A livello burocratico, questa modifica potrebbe essere considerata una ristrutturazione edilizia, che richiede l’approvazione comunale, perciò anche in questo caso si può fare, ed è obbligatoria la richiesta all’Ufficio tecnico comunale.


Cosa fare quando non si possono unire due balconi aggettanti? 


È sempre consigliabile consultare un tecnico specializzato e verificare con il proprio Comune le normative locali prima di intraprendere qualsiasi intervento. In ogni caso, quando non è possibile unire due balconi aggettanti, si possono valutare soluzioni alternative, quali:

  • Collegare due balconi aggettanti con passerella o struttura sospesa: quando non è possibile unire due balconi aggettanti e quasi confinanti, un’alternativa meno invasiva da valutare consiste nel collegare i due balconi attraverso una passerella sospesa o una struttura removibile. Questo intervento può richiedere meno permessi, ma è comunque necessario valutare la stabilità strutturale e rispettare le normative edilizie locali. Non deve incidere sulla stabilità o sull’estetica dell’edificio;

  • Interventi di arredo o coperture: è possibile valorizzare i balconi esistenti con interventi di arredo o coperture. Ad esempio, le vetrate panoramiche VePa non richiedono troppa burocrazia, e possono ricavare un vano aggiuntivo. Altre soluzioni possono migliorare la fruibilità dello spazio senza modificare la parte strutturale di un edificio.


Quanto costa unire due balconi?


I costi per la “fusione” di due balconi possono variare in base alla complessità dell’intervento. Un progetto standard di unione di balconi sullo stesso appartamento può oscillare tra i 3mila e i 10mila euro, a seconda delle dimensioni dei balconi e del materiale utilizzato per la pavimentazione e le finiture. 

Unire due balconi di appartamenti diversi è più oneroso, sia in termini economici che burocratici: i costi aumentano per via della necessità di permessi e consulenze aggiuntive, arrivando fino a 15mila euro o più

Infine, bisogna mettere in conto i costi per l’ingegnere strutturale e per l’eventuale richiesta di autorizzazioni comunali e condominiali.

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